Nell’antichità lo scopo dell’arte era di preservare e trasmettere conoscenza, come oggi accade con libri ed altri media. Quanti capolavori dell’arte antica potremmo comprendere, se riuscissimo a decifrarli fino in fondo?

In una recente ricerca della musicologa tedesca Helga Thoene si svela il linguaggio segreto delle Sei Sonate e Partite per violino solo di J. S. Bach: per la prima volta nello spartito sono individuati frammenti dai corali delle cantate bachiane.

Nella celebre Ciaccona dalla Partita in re minore prende forma un vero e proprio epitaffio in memoria di Maria Barbara Bach, la moglie del compositore scomparsa nel 1720. Tra le linee e gli accordi del violino emergono numerose citazioni di corali legati alla “Passione” (in particolare, “Christ lag in Todesbanden”), corali legati alla speranza nella resurrezione e nella vita eterna (“Jesu meine Freude”), codici cifrati sul nome di Maria Barbara e sul suo anno di morte.

È noto l’uso di enigmi e riferimenti criptati nelle opere sacre di Bach, ma rimane singolare questa consuetudine nelle sue opere strumentali.

Il concerto proposto, dedicato a Bach, alterna l’ascolto di alcuni corali con tutti i movimenti della Partita in re min., per poi concludersi con una rivisitazione della Ciaccona per strumento solista e ensemble vocale. L’esperienza offerta all’ascoltatore è unica e suggestiva: il suono del violino entra in risonanza con il testo intonato dalle voci, e illumina la polifonia strumentale di nuovo significato.

Dove?

Chiesa parrocchiale S. Ambrogio